Dr. Salvatore Capobianco

Direttore della Struttura Dipartimentale

Centro di Riferimento Regionale

per la Retinopatia del Prematuro

presso l'Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli

 

 

                           

 

PATOLOGIA DELL'APPARATO OCULARE NELLA SINDROME Dl DOWN

 

Le alterazioni oculari, nella Sindrome di Down, hanno un posto centrale nel quadro clinico, caratterizzato anche da un aspetto somatico che ricorda quello della razza mongola, da ipogonadismo con ritardo della pubertà, da malformazioni cardiovascolari e dell'apparato respiratorio, etc.

L'alterazione più evidente e l'aspetto della rima palpebrale di solito obliqua e stretta lateralmente, a volte associata a blefarocalasi, ipertelorismo, blefarofimosi e ptosi palpebrale. Tali aspetti si accompagnano, nella maggioranza dei casi, ad una piega verticale della pelle tra l'angolo interno della palpebra ed il dorso del naso: l'epicanto.

Photo by courtesy of http://www.downssupport.org.uk/

Lo si riscontra, sotto forma fisiologica, nel 14% circa dei neonati europei e, con lo sviluppo del dorso del naso, tende a scomparire nel secondo decennio di vita.

L'epicanto nella Sindrome di Down è di solito bilaterale, ma non mancano i casi monolaterali.

Sono stati descritti casi di ectropion congenito delle palpebre e di entropion spastico in piccoli affetti da trisomia 21. Il meccanismo dell’eversione congenita non è noto, ma la pressione esercitata dalle pieghe epicantiche ipersviluppate e la lassità delle palpebre conseguente all'ipotonia ed all'edema del tessuto congiuntivale sono tra le spiegazioni più valide.

Può, in una notevole percentuale di casi, essere presente ptosi della palpebra superiore (monolaterale o, più spesso, bilaterale).

L'asse dell'orbita appare, di solito, inclinato verso il basso e l'esterno e l'orbita stessa appare appiattita per cui a volte il bulbo oculare risulta protruso verso l'esterno.

Come già si è detto le congiuntive di tali pazienti appaiono spesso edematose ed è segnalata una certa predisposizione di questi soggetti verso forme di blefariti, dacriocistiti e congiuntiviti

Più frequente rispetto all'incidenza sulla popolazione normale e anche l'insorgenza di cheratiti. A carico della cornea, inoltre, sono descritti in letteratura casi di cheratocono.

Il colore dell'iride e vario con una prevalenza per le varie tonalità del blu e del verde.

L'iride maculata è caratteristica della Sindrome di Down anche se non sempre si riesce a metterla in evidenza. Le cosiddette Macchie di Brushfield sono aree bianche leggermente sollevate sulla superficie iridea di solito raccolte in un  anello concentrico alla pupilla all'unione del terzo medio con il terzo esterno dalla superficie iridea.

Tale aspetto sarebbe spiegato istologicamente dal fatto che l'area compresa tra le macchie dimostra un numero di fibre stromali inferiore alla norma.

Tali macchie sono presenti già alla nascita, e, se si riesce a metterle in evidenza, rappresentano un utile segno diagnostico. Altri Autori descrivono anche un certo grado di ipoplasia del terzo periferico dell'iride in tali pazienti.

A carico del cristallino possono riscontrarsi vari tipi di opacità arcuate, suturali, a fiamma, etc. Solo raramente ci si trova di fronte ad una cataratta completa, ed a maggior ragione ad un fatto congenito, in quanto tali opacità subentrano, solitamente, tra il 6° il 12° anno di vita ed hanno andamento lentamente evolutivo.

Le alterazioni costanti e patognomoniche riscontrate a carico del fondo oculare sono l'aumento del numero dei vasi che attraversano la testa del nervo ottico e l'aspetto radiale del sistema vascolare retinico. Più raramente si osservano distrofie peripapillari o, addirittura, quadri di atrofia ottica.

 

Lo strabismo e presente in una grandissima percentuale di casi di solito convergente, ma ne sono descritti rari casi divergenti

E’ di solito accoppiato a difetti di refrazione e/o ad opacità del cristallino. Generalmente tende a correggersi spontaneamente col passare degli anni

La refrazione e, di solito, miopica, ma l'incidenza dell'ipermetropia e relativamente alta. Molto frequente e anche l'astigmatismo corneale.

 

Child with Down's Syndrome

Photo by courtesy of http://www.downssupport.org.uk/

In ogni caso, anche in rapporto a ritardi mentali, l'acuita visiva appare ridotta.

Abbiamo visitato, nel nostro Ambulatorio, ed abbiamo ricoverato, presso il nostro Reparto, negli ultimi anni di attività, un gran numero di soggetti, in età pediatrica, affetti da Sindrome di Down.

Ci e pertanto sembrato opportuno descrivere ciò che abbiamo osservato e trarne delle conclusioni statistiche.

A conclusione di questo nostro screening possiamo affermare di aver ottenuto dei risultati che in un certo senso si distaccano da quelli presenti in letteratura, avendo operato su di un gruppo di pazienti in età pediatrica.

Infatti l'età ha avuto un ruolo notevole nel determinare differenze significative sull'insorgenza della miopia ( nel nostro caso i difetti ipermetropici appaiono prevalenti) e sulla comparsa delle opacità del cristallino (le nostre percentuali appaiono relativamente basse in quanto, di solito, le opacità generalmente non sono congenite, ma compaiono tra il 6° ed il 12° anno di età).

 

 

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